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I commenti più recenti

  • Geopolitica umana : capire il mondo dalle civiltà antiche alle potenze odierne

    Fabbri, Dario

    • 07/09/2024 Maria Rita Guidotti Geopolitica poco comprensibile
      La geopolitica è una materia di studio estremamente complessa e quindi di non facile comprensione. Pertanto ho provato questa lettura che però sembra più per chi è del mestiere. Difficile da capire e necessita di una conoscenza di vocabolario tecnico.
  • Paura

    Zweig, Stefan

    • 17/08/2024 La paura è peggio del castigo
      Un affresco psicologico dipinto con la penna di un maestro. Zweig con la sua scrittura fine e penetrante, ci introduce nel mondo interiore di Irene Wagner, una donna che, tradendo il marito, si trova a dover fare i conti con le conseguenze del suo errore. E qui entra in scena la paura, quella che fa tremare le gambe, che paralizza la mente, che si insinua nel cuore e ne diventa padrona. Irene, minacciata di essere scoperta, inizia a vivere in un’angoscia incessante, ogni sguardo sembra un’accusa, ogni passo un richiamo alla verità che vorrebbe nascondere. Non è l'eventuale punizione che la terrorizza, ma l'incertezza, l'attesa, il tormento psicologico che accompagna il timore di essere smascherata. L’autore ci offre un profondo spaccato della psiche umana, mostrandoci come la paura possa essere un carceriere spietato, capace di imprigionare l’anima ben più delle mura di una prigione. La paura, come l’insetto in un bozzolo, avvolge Irene fino a soffocarla, trasformando ogni momento della sua esistenza in un'agonia silenziosa, poiché il vero castigo risiede nell'inquietudine dell'anima e non nel giudizio degli altri. La protagonista Irene vive in un continuo stato di angoscia per il rischio di perdere tutto ciò che ha: la sua famiglia, il suo status sociale, la sicurezza della sua vita quotidiana. La sua relazione extraconiugale diventa il catalizzatore di questa paura, portandola a confrontarsi con le conseguenze delle sue azioni. La paura di perdere ciò che possediamo è un tema universale che Zweig esplora con grande maestria. Irene non è in grado di apprezzare pienamente ciò che ha fino a quando non si trova di fronte alla possibilità di perderlo. Questo riflette una verità profonda della condizione umana: spesso diamo per scontate le cose più preziose fino a quando non sono minacciate. La sicurezza, l'amore e la stabilità diventano visibili e reali solo quando il rischio di perderli si fa tangibile. Zweig mostra come la paura possa essere una forza distruttiva, ma anche rivelatrice. Irene, attraverso la sua paura, arriva a una nuova consapevolezza della fragilità della sua esistenza e del valore intrinseco delle cose che aveva sempre considerato garantite. La sua esperienza diventa un monito sul fatto che il vero apprezzamento e la gratitudine emergono spesso solo quando siamo posti di fronte alla possibilità della perdita. Il romanzo invita a riflettere sulla nostra tendenza a sottovalutare ciò che possediamo e a riconoscere l'importanza di vivere con consapevolezza e gratitudine, per evitare che sia la paura a dettarci il valore delle nostre vite. “Paura” non è solo la storia di un adulterio, è un invito a riflettere su come spesso siamo noi stessi i peggiori giudici e carnefici delle nostre colpe, vivendo in un perenne stato di ansia e terrore che nessuna condanna concreta potrebbe mai eguagliare. Il vero castigo non è la punizione, ma l'inquietudine che ci tormenta. Solo il perdono può spezzare queste catene invisibili: perdonare è un atto di coraggio che libera l'anima, trasformando il nostro vivere in una celebrazione della vera umanità.
  • Novella degli scacchi

    Zweig, Stefan

    • 20/10/2023 La Novella degli scacchi
      La  Novella degli scacchi è un piccolo capolavoro di Zweig (scritta pochi mesi prima di suicidarsi, insieme con la seconda moglie); narra di una partita, uno scontro tra due campioni, due personalità complementari ma antitetiche, entrambi sono accomunati da una storia drammatica, in cui la vita gli ha reso impossibile una vita accettabile, felice. Due personaggi fin troppo rappresentativi di opposte umanità: Czentovič è un uomo privo di passione. Gioca perché gli riesce bene, lo fa per abitudine e per denaro. È l’unica cosa che sa fare, ma non prova gusto nel farla e in lui gli scacchi assumono soltanto il significato di un lavoro. Il dottor B., invece, è un uomo divorato e salvato al contempo dalla sua passione. Arrivato agli scacchi nel momento peggiore della sua vita, ci si è aggrappato per salvarsi la vita. E se da un lato il gli ha davvero permesso di salvarsi, dall’altro il gioco degli scacchi è diventato anche il principio della sua follia. Una novella da leggere anche per chi non ha alcuna familiarità con gli scacchi: perché essi sono l’espediente ma non il fine dell’opera di Zweig che riesce però a capirne l’essenza sufficiente per riuscire interessante anche a chi gli scacchi li conosce. E tanto più per chi non li conosce. Il personaggio più affascinante è senza dubbio il dottor B.. Torturato nel peggiore dei modi e chiuso in una stanzetta dai nazisti, cerca rifugio nell’unico luogo che potesse davvero salvarlo: la sua immaginazione. Gli scacchi, che qui sono un vero e proprio strumento di salvezza, gli spalancano le porte a un mondo intimo e interiore dove fuggire da ciò che stava vivendo. Se da un lato gli scacchi gli hanno permesso di resistere a ciò che stava vivendo, dall’altro lo hanno divorato al punto da provocare in lui un crollo che lo ha portato a un passo dalla morte, e lo ha cambiato per sempre. Eppure, anche preda della follia o forse proprio grazie ad essa, il dottor B. si è salvato. Come se Zweig volesse dirci che salvezza e dannazione vanno spesso in coppia, e che lasciarsi travolgere da qualcosa, dare tutti noi stessi a qualcosa, è l’unico modo per vivere davvero. Distrutti, certo, e irrimediabilmente (con)dannati. Ma liberi, nonostante tutto, dal resto delle costrizioni.
  • Lettera di una sconosciuta

    Zweig, Stefan

    • 12/10/2023 Lettera di una sconosciuta
      Un condensato di poesia e bellezza concentrato in una manciata di pagine. Un piccolo universo in cui l’amore, nella sua forma più pura, assoluta, struggente e sublime prende vita. "Voglio raccontarti l’intera mia vita, questa vita che cominciò davvero soltanto il giorno in cui ti conobbi.” Dietro l’apparente semplicità di una storia di cui non voglio svelare l’intreccio per non privare del piacere di scoprirlo da soli, si cela una trama complessa, con implicazioni psicologiche molto intense e profonde. Tra le pagine di questo libro alberga la forma più alta d’amore: quella che dà senza chiedere nulla in cambio. Un amore non convenzionale, ma non per questo meno vero e profondo di tanti altri amori vissuti nella "normalità" del quotidiano. Un amore tenace, eccessivamente accudente, seppur non ricambiato. Quasi un’ossessione. O forse, una vera e propria ossessione. Ma chi siamo noi per giudicare le scelte degli altri, e soprattutto i sentimenti degli altri? D’altronde, non è forse vero che il confine che separa amore e ossessione, in molti casi, è sottilissimo? Zweig (autore a mio avviso sottovalutato) scava nel disagio interiore, mostrando come il tormento con cui ciascuno di noi si ritrova a fare i conti, assai spesso, sia un demone invisibile agli occhi di chi ci sta intorno ed è quasi inevitabile chiedersi se siano gli altri ad essere ciechi o distratti o se, piuttosto, siamo noi abili nell’indossare maschere e renderci inaccessibili, così da mostrare solo il lato più superficiale di ciò che siamo, per difesa o magari per paura di essere giudicati. Arrivati alla fine del racconto, riposto il libro, non si può fare a meno di pensare che solo la verità può renderci veramente liberi…
  • L'alchimista

    Coelho, Paulo

    • 12/10/2023 Alchimista
      “Dì al tuo cuore che la paura della sofferenza è peggiore della sofferenza stessa. E che nessun cuore ha mai sofferto quando va alla ricerca dei suoi sogni, perché ogni secondo della ricerca è un secondo incontro con Dio e con l’eternità.” Come nella vita, anche in questo libro non è la destinazione che conta ma il percorso che permette di arrivare alla stessa. Il libro esorta a non arrendersi mai e a continuare nella ricerca del proprio "Tesoro" nascosto da qualche parte nel mondo ma, soprattutto, celato in sé stesso nella profondità del proprio animo. Spesso se ne ha paura, perché quel percorso nell’essenza dell’Io rischia di svelare la precarietà e la fragilità di ognuno. Soltanto grazie al coraggio di continuare la ricerca sarà possibile scoprire che tutta quella fragilità di cui siamo portatori non è altro che la nostra reale ricchezza. Arrivati a quel prezioso scrigno, non potremo non renderci conto che eravamo già molto vicini alla meta nel momento in cui siamo partiti. Ma senza il viaggio non avremmo mai saputo riconoscerla, comprenderla e definirne il vero immenso valore.
  • <<L'arte dell'hacking : le idee, gli strumenti le tecniche degli hacker>> 1

    • 12/07/2023
      Molto adatto a chi deve entrare nel mondo informatico e chi cerca un riepilogo del biennio
      il titolo può far pensare oltre, ma chi è veramente interessato sa quanto questa strada sia difficile, l'autore spiega con chiarezza alcune incomprensioni riguardo a questo ambito e introduce il lettore molto bene, chiaro, non proprio diretto. E' consigliato prendere in prestito il libro, dare una guardata e se lo si considera utile comprarlo perchè è più un manuale, se si ha una buona memoria allora riscrivere o fotografare alcune pagine fondamentali. Un saluto a tutti gli interessati e i nuovi benvenuti in questo mondo!
  • 4 3 2 1

    Auster, Paul

    • 17/05/2023 Geniale
      Da leggere assolutamente
  • Dispassione

    Rosati, Maria Luisa

    • 22/04/2023
      Libro bellissimo
  • Ti regalo le stelle : [romanzo]

    Moyes, Jojo

    • 30/07/2022
      Patrizia Ortenzi Consigliatissimo
      Raramente un libro mi ruba ore di sonno per farsi leggere! "Ti regalo stelle", invece, ha avuto questo effetto e finché non l'ho finito mi ha proprio catturato. L'ho "snobbato" per parecchi mesi poiché il titolo non mi ispirava nulla di accattivante, anzi, forse non c'è titolo meno azzeccato di questo... Tuttavia, leggendo, mi sono appassionata alle vicende di queste bibliotecarie a cavallo, le loro storie personali mi hanno coinvolto, così come è stato interessante conoscere la geografia e la storia in cui il romanzo è collocato, micro- e macro-storie di cui sapevo poco e che sono stata poi curiosa di approfondire.
  • Giovanni Semeria, cappellano militare, padre degli orfani di guerra : ricordi ed aneddoti

    • 23/02/2021 Marco De Simone padre semeria
      libro stupendo a dir poco