Personalità eclettica, pioniere si può dire degli studi sulle manifestazioni artistiche dei malati mentali, Hans Prinzhorn si muove sul labile confine tra arte e follia, unendo l'interesse più preminentemente estetico, da storico dell'arte, a quello medico psichiatrico.
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La sua ricerca parte dall'analisi delle opere d'arte prodotte da varie tipologie di malati di mente, poste in relazione di volta in volta con le Avanguardie degli anni Venti, e in particolare l'espressionismo tedesco e il surrealismo, correnti di fatto considerate folli e degenerate, espressione di un disagio esistenziale. Introduzione di Cristiana De Carlo.
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